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Esperimento impossibile

Tutta la sezione si basa sull’articolo scientifico con cui Kanizsa cerca di confutare la tesi di Musatti secondo il quale condurre un esperimento cruciale sul ruolo dell’esperienza passata nell’organizzazione percettiva sarebbe impossibile. Kanizsa dimostra che in molti casi la percezione viola le aspettative basate sulle conoscenze acquisite. Il manico dell’ombrello passa dietro i capelli della ragazza sfrutta la cosiddetta “regola di Petter”, la tendenza a vedere le zone più strette dietro alle zone più grosse, quando manca l’informazione locale sul verso della stratificazione. Nella Chiesetta l’iterazione delle linee maschera una sagoma familiare. Nella E una lettera viene percepita solo nell’orientamento canonico. Moltitumulinuovi e Nume illustrano la forza del mascheramento per riflessione: strane forme sorrette da chiusura, simmetria e continuità di direzione prevalgono su lettere e parole ben note.

Omino che balla

Se si osserva il dispositivo in movimento (meglio con un occhio soltanto) stando ad almeno quattro metri di distanza, l’omino non corre, ma piuttosto sbatte le gambe, come se stesse danzando. I piedi sembrano rimbalzare uno sull’altro. Se si osserva il dispositivo da vicino, ci si rende conto che invece le gambe si incrociano. Curiosamente, la nostra esperienza passata con figure umane che procedono camminando o correndo non prevale sulla tendenza a evitare la percezione di movimenti con traiettorie che si incrociano.